Come iniziare a farsi una cultura sui vini

Il mondo del vino può sembrare vasto e dispersivo, soprattutto se si è agli inizi. Partiamo da qui: per imparare a conoscere il vino è importante sia la teoria che la pratica. La teoria fornisce dei parametri più o meno fissi per conoscere e riconoscere con precisione alcune caratteristiche del vino. Per questa parte un corso di avvicinamento al vino è un’ottima idea.

E per la pratica? Più si assaggia e più s’impara a riconoscere stili diversi, sentori e sapori. Visitando cantine diverse si conoscono i tanti metodi di produzione tra cui ogni produttore di vino può scegliere. Quindi, probabilmente la risposta più corretta è fare degustazioni di vino.

E allora, partiamo dalle domande che fanno più spesso a noi che produciamo da anni vino nel Chianti, una delle zone più conosciute e visitate al mondo.

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come iniziare a conoscere il vino - Cantalici

Le domande di chi viene a fare una degustazione dai Cantalici

È vero che il vino migliora col passare del tempo? 

C’è questo luogo comune per cui un vino rosso più si lascia in bottiglia e più migliora, mentre i bianchi si devono bere velocemente.
Nessuna delle due cose è vera.

Esistono vini rossi particolarmente adatti all’invecchiamento in bottiglia che può durare per anni, o in alcuni casi anche decenni. L’invecchiamento del vino permette un’evoluzione del gusto, delle proprietà organolettiche e della morbidezza.
Ma non tutti i rossi sono da invecchiamento. Alcuni sono pensati per essere bevuti quasi subito. E se non hanno le caratteristiche adatte ad una lunga conservazione, tenerli in cantina troppo a lungo probabilmente renderà il vino per niente gradevole né al naso né al palato.

Per i vini bianchi, spesso si sente dire di bere la bottiglia entro un anno dalla vendemmia delle uve. Anche in questo caso ci sono delle eccezioni: esistono vini bianchi ben strutturati e particolarmente corposi. In questi casi il tempo di invecchiamento in bottiglia può prolungarsi fino a quattro anni.

La soluzione migliore per una consumazione consapevole del prodotto a cui si è interessati è sempre parlare con il produttore, in caso si sia nell’azienda vitivinicola, o con un esperto del settore qualora ci si trovasse in un’enoteca o similari. Altrimenti ci si può sempre affidare al buon amico internet che riesce (quasi) sempre a chiarire eventuali dubbi.

Cos'è il vino da meditazione? 

Essere iscritti a un corso di Yoga non è un requisito necessario per apprezzare questa tipologia di vino. Il vino da meditazione viene così definito per via dall’armonia delle caratteristiche organolettiche che danno un gusto molto intenso e avvolgente.
Inoltre, i vini da meditazione sono pensati proprio per soddisfare il piacere di chi vuole gustare solo il sapore del vino, e quindi spesso non vengono affatto abbinati a cibi o ricette; semplicemente fanno da cornice a quelle belle serate a base di famiglia, amici e amore.

Cosa rende costosi alcuni vini?

Per alcuni vini il prezzo rispecchia la qualità, ma non sempre è così. Un vino può avere un prezzo più alto perché ha una produzione limitata, per l’esclusività dell’azienda, l’attenzione e la selezione della materia prima o anche la passione del produttore.
Però anche le mode e il marketing incidono sul prezzo finale dei vini. Esistono vini di nicchia ottimi, ma meno famosi e conosciuti e quindi venduti a prezzi più bassi di altri più riconoscibili ma non necessariamente migliori.

Quindi purtroppo – o per fortuna? - il prezzo non è una parametro da cui poter valutare con certezza la qualità di un prodotto.

Cosa si intende per annata favorevole? 

Un’annata è favorevole quando il meteo favorisce lo sviluppo dell’uva dalla primavera fino alla vendemmia.
L’ottimale è un clima mite con sbalzi termici tra giorno e notte, particolarmente graditi nel periodo estivo, cosicché la vite si rinfreschi. Meglio ancora se lo sbalzo termico è accompagnato da leggere piogge. 

Come riconoscere un vino di qualità? 

Ecco la domanda che racchiude tutte le altre.
Prima di tutto: si apre, si assaggia e se ci piace… Voit-là, il vino è buono! Questa è la risposta semplice.

Poi c’è quella più articolata. Oltre al gusto personale, ci sono alcune caratteristiche più “oggettive” che permettono di valutare la qualità di un vino. In particolare:

  • la zona di produzione: ovvero sapere se l’anno della raccolta ha avuto un clima favorevole o meno aiuta a riconoscerne in parte il livello qualitativo;
  • la limpidezza del colore;
  • aromi puliti al naso;
  • avere pazienza e rispettare i tempi del vino: la fase di macerazione di un vino di qualità maggiore richiede tempi maggiori, così come l’affinamento in legno e successivamente la stabilizzazione in bottiglia.

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